Mangiare a Treviso, le specialità

Quali sono le specialità culinarie da assaggiare assolutamente quando si va a Treviso

Dal prosecco al radicchio di Treviso fino all’immancabile tiramisù

Se avete occasione di visitare Treviso, non potete assolutamente fare a meno di assaggiare alcuni prodotti tipici della zona.
Nei dintorni di Treviso non si produce solo il famoso vino Prosecco, ma dal mese di novembre in poi si coltiva e si raccoglie anche il buonissimo e delicato radicchio rosso, buono da mangiare in varie modalità.

Il radicchio rosso tardivo di Treviso

Il “Radicchio Rosso di Treviso Tardivo GGA” è un tipo di radicchio oblungo anziché tondo e non è amaro come il radicchio classico. La specialità trevigiana è infatti considerata la regina nel suo genere e, per poter utilizzare l’abbreviazione dell’indicazione geografica protetta (IGP) , deve provenire da uno dei 24 comuni del Veneto facenti parte del consorzio, di cui 17 nella pianura della provincia di Treviso.

La lavorazione tradizionale è importante quanto l’origine. Ciò include che il Radicchio di Treviso viene posto in un bagno di acqua corrente di risorgiva dopo la sua raccolta, dove forma nuovi germogli dopo due settimane circa. Quindi viene tagliato e pulito.

Il risultato è una pianta dal colore rosso vinoso, dalla forma lanceolata, con tralci regolari e affusolati e dall’aroma leggermente amarognolo che può essere servita con la pasta, come contorno, con dolci raffinati, ma sopratutto con il famoso risotto al radicchio, cicoria a cui sono dedicate, a Treviso e dintorni, mostre e fiere (leggi qui per saperne di più)

Perché fare l’imbianchimento del radicchio?

I motivi principali per cui si pratica l’imbianchimento sono due:

  • Per donare un colore diverso, con un contrasto tra il rosso vivo e il bianco.
  • Per togliere il gusto amaro tipico del radicchio.

Treviso è la culla del tiramisù

Anche in fatto di dolci Treviso dimostra di essere una importante attrazione, del resto la città pubblicizza di essere la culla del tiramisù

Ci sono vari miti che circondano il dolce a base di mascarpone, vediamo di capire meglio l’origine di questo meraviglioso dessert.
Innanzi tutto, il tiramisù non ha origine in lontane epoche ma è un dolce recentissimo e deve la sua origine al classico “uovo sbattuto”, cioè il rosso d’uovo montato con un paio di cucchiaini di zucchero (quanti ne ho mangiati da bambino!).
Era la classica merenda dei bambini, un energetico che ti dava la carica.

Poi, negli anni ’60 sembra che qualche pasticciere di Treviso abbinasse il tutto a panna montata e biscotti secchi, e nel 1970 venne proposto in un noto ristorante di Treviso il “tiramesù

La ricetta del Tiramisù prevede l’uso di mascarpone, uova, savoiardi, caffè, zucchero e cacao, ma oggi si contano molte varianti dettate da necessità o voglie diverse, come il tiramisù senza caffè più adatto ai bambini.

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Il prosecco della marca trevigiana

In Veneto più di 20.000 ettari di terreno sono coltivati a vitigni di Prosecco, il che ne fa il più grande produttore mondiale, e nella marca trevigiana troviamo il famoso prosecco Valdobbiadene DOCG.

Il marchio DOCG (denominazione di origine controllata e garantita) garantisce non solo la qualità del Prosecco, ma anche dei luoghi dove viene coltivata l’uva Glera e le zone di imbottigliamento, in quanto può essere imbottigliato solo in 9 provincie tra Veneto e Friuli-Venezia-Giulia.

Il prosecco è un vino che si può distinguere in Prosecco fermo, frizzante o nel forse più famoso spumante, ed anche per questo è un vino che si presta ad esser bevuto in più occasioni e si accosta a diversi cibi, dall’antipasto al pesce per finire al dolce (magari un tiramisù).

Un prosecco degno di tal nome deve avere un bel colore giallo paglierino ed avere un sapore fresco e lo spumante è sempre preferibile al normale “frizzante” perché frutto di fermentazione naturale, quindi più pregiato e costoso.
Poi, se no piacciono le bollicine si può sempre optare per un prosecco fermo.